TIFEO
Negli articoli precedenti con i quali ci siamo occupati della energia termica abbiamo spesso fatto riferimento all’isola d’Ischia.
Ma è bene ricordare che oltre alle ragioni della scienza vi sono quelle della cultura, in particolare quelle dei miti. In particolare del mito relativo al gigante Tifeo noto anche come Tifone.

E bene dirlo subito che in questo caso, la saggezza popolare ha creato due diverse letture, una relativa all’isola di Sicilia e l’altra all’isola di Ischia.

Partiamo dall’inizio, Tifone o Tifeo il cui nome vuole dire "fumo stupefacente" era, nella mitologia greca, il figlio minore di Gea e Tartaro.
Gea, addolorata per la sconfitta dei suoi figli, i Titani e i Giganti, per opera di Zeus, si lamentò di lui presso la moglie del re degli dèi: Hera.

La regina degli dèi credette alle parole di Gea e, decisa a vendicarsi contro il suo consorte, si rivolse a Cronos, suo padre, che Zeus aveva precedentemente spodestato e lo pregò di aiutarla.
Questi depose il proprio seme su due uova, che affidò alla dea, aggiungendo di sotterrarle in modo che, al tempo prestabilito, si aprissero per dare alla luce un demone capace di spodestare lo stesso Zeus.

Così, tempo dopo, nacque il mostro Tifone. Una volta cresciuto, Tifone salì fino al Monte Olimpo e causò una tale paura agli dèi che questi , per salvarsi, si trasformarono in animali e si rifugiarono in Egitto.
A questo punto Zeus reagì ed ingaggiò con il mostro una cruenta guerra.

Alla fine Tifeo fuggì verso occidente e giunto in Sicilia tentò una disperata difesa sollevando l'intera isola per gettarla contro il Re dell'Olimpo.
In risposta Zeus scagliò contro il gigante un ultimo potentissimo fulmine che lo colpì in pieno.

Tifeo perse la presa e rimase schiacciato sotto l'isola che gli crollò addosso.
Secondo Eschilo e Pindaro , Tifeo attraverso l’Etna continuò a emettere fuoco ed eruttare massi.

In alcune rappresentazioni Tifeo regge l’isola, con le braccia distese e le mani a sorreggere due capi opposti – Peloro e Pachino – mentre i piedi si congiungerebbero su “Lilibeo” (Trapani); la testa, invece, starebbe sotto l’Etna , con la bocca del gigante che idealmente coincide con quella del vulcano.
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Ma Ischia allora?

Virgilio, nell’Eneide, la pensa diversamente “Allora per il rimbombo tremano l’alta Procida e Inarime duro letto imposto da Giove a Tifeo” Virgilio (Eneide, IX, 715-713), ove Inarime è uno dei nomi dati all’isola d’Ischia.
Secondo questa versione Zeus riuscì a vincere il ribelle Tiseo scagliandogli addosso non l’isola di Sicilia, ma quella d’Ischia.

Il mito di Tifeo, sulle cui braccia, sul petto e sulla pancia si stende lo scoglio d’Inarime, fu ripreso anche dalla cartografia: una carta disegnata da Mario Cartaro e riportata nell’opera di Giulio Iasolino presenta il gigante tormentato dal peso dell’Epomeo, mentre dalla bocca esce il soffio infocato delle fumarole.

Un’incisione analoga di Antonio Baldi è contenuta nel poema latino, Inarime, di Camillo Eucherio de Quintiis
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Secondo questa versione il fuoco sottoterra oltre a provocare terremoti e boati, rende calde le acque, mentre le lacrime danno luogo alle acque termali.
Si osserva inoltre che molte località isolane fanno riferimento al mostro imprigionato, ovvero Il Ciglio, la Bocca, Panza, Il Testaccio, Piedimonte.

Anche il fungo di Lacco Ameno, secondo alcune leggende ,sarebbe un grande masso scagliato da Zeus contro Tifeo , per altri, Venere, commossa dalla sofferenza del gigante imprigionato, chiese l’aiuto di Poseidone per sollevare questa pietra dal fondo del mare.

Va ricordato che, per i più, il fungo è la tomba di due innamorati che fuggivano per vivere insieme e finirono annegati.

Ultimo, ma non ultimo, va ricordato il famoso piede di Tifeo, che è visibile ancora oggi a Punta Imperatore tra Forio e Sant’Angelo.
Negli anni ottanta fu anche simpaticamente chiamato “il piede di Maradona”.

In conclusione, è bene affidarsi alla scienza, ma anche un occhio ai miti ed alle leggende è utile per capire cosa la “saggezza popolare” ha prodotto per spiegarsi i fenomeni naturali.
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Fonti:
Wikipedia,
Youtube,
Vesuvio live,
Forum Free,
infoischia.com,
isoladischia.it,
Catania.live,
university.it,
siviaggia.it
Sergio Saladini