L' UMAREL 20 – IL PENSIERO UNICO
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Stavo andando a comprare il pane, lì all’angolo di via Brioschi, è il posto più vicino e vedo uno davanti a me in fila che guarda il giornale e dice ad alta voce “uei a in tucc d’acord han decis che i cativ a in quei là e se ne parli pu” [uei sono tutti d’accordo hanno deciso che i cattivi sono quelli lì e non se ne parli più (trad. dal milanese)] allora io ci ho detto, lo so che mia moglie dice che non so stare zitto e che dovrei farmi i cazzi miei, ma andava detto, ci ho detto che mi ero accorto anch’io, è permesso solo essere d’accordo con la corrente principale (main stream dicono gli intellettuali) guai a uscire di lì, dire ma guarda che, non ti fanno finire la frase e ti abbaiano addosso e se possono ti tolgono l’incarico, guarda Moni Ovadia, sant’uomo se lui non si offende, un ebreo di origine bulgara,
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la famigli scappata dai nazisti e poi dai russi, ricordati che “pogrom” è una parola russa, si è permesso di ricordare che anche i palestinesi avrebbero dei diritti e gli hanno detto vai via da direttore del teatro di non so dove, poi alla Buch messe di Franckfurt hanno ritirato un premio per una giovane scrittrice perché è palestinese, non perché il romanzo fa schifo, qualcuno ha impedito che Gerghiev, un magnifico direttore d’orchestra russo dirigesse alla Scala perché è russo, tre anni fa se dicevi viva il petrolio e il nucleare ti sputavano addosso, ora se parli di energie pulite ti guardano come se tu fossi un povero pirla che non ha capito che c’abbiamo la fusione nucleare dietro l’angolo, quasi pronta. E io che credevo che la democrazia favorisse il libero esercizio delle idee, la circolazione delle opinioni come ricchezza culturale, quella che ha permesso all’homo sapiens di migliorare, pensate se il primo capobanda dei cacciatori del neolitico che vide uno di loro che piantava dei semi per terra, gli avesse piantato l’ascia nel cranio ti avevo detto di scuoiare l’uro, saremmo ancora in giro per l’Ardèche o nelle steppe del Caucaso a rincorrere i cervi e i mammuth,
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a scappare dagli orsi che vogliono andare in letargo nella nostra caverna, a guardare da lontano le leonesse che assalgono i cavalli e gli Uro, per imparare le tecniche di caccia e che si deve stare sottovento alla preda.
Questa democrazia è così debole, così malata e corrotta da non poter sopportare una voce diversa? una volta erano solo le dittature ad avere paura delle voci diverse, ad imporre il pensiero unico, che non è mai stato un pensiero stupendo, adesso tutti devono fare e pensare e fare la stessa cosa, non devi alzare la testa che te la tagliano, come questo governo qua che butta fuori dalla televisione gente che fa passare per pericolosi rivoluzionari e che invece sono come l’acqua tiepida tipo il Fazio, bravo ragazzo ma io avevo in mente Trotzki, il cui scritto più importante è forse “la rivoluzione tradita” dove spiegò che Stalin aveva distrutto la democrazia nei Kolkoz segando alla base il socialismo,
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risulta che Trotzki è più democratico di Biden, non dico della Meloni perché mi viene da ridere, l’unica cosa da fare è di andare a vedere il cantiere in via Bonghi dove stanno scavando e non si capisce perché, d’altra parte fare le molotov non ci riesce più, se ti tremano le mani per il parkinson ti può cadere la bottiglia di benzina sul piede appena hai acceso lo straccio ed è l’ultima che prepari. Andiamo Giovanni.
Folco de Polzer