ottobre 2024
ZUCCA E COCUZZE
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Con il nome "zucca" s'intende una varietà di frutti appartenenti alla famiglia delle Cucurbitaceae: il più delle volte, la zucca propriamente detta è identificata dal genere Curcubita, ma alcune specie appartengono al genere Lagenaria.

L’ origine del suo nome potrebbe derivare dal latino cocutia che significa testa; nel tempo il suo significato prima di arrivare al nome attuale zucca è stato trasformato da cocuzza a cozuccca (termine ancora utilizzato nelle lingue dialettali di alcune regioni meridionali.

La zucca è una pianta annuale, con un fusto rampicante o scandente, lungo fino a 7 metri, rivestito da peli ispidi e ricco di viticci . Le foglie sono piuttosto grandi e peduncolate, cuoriformi e costituite da 5 lobi.

Anche i fiori presentano dimensioni elevate (diametro: 5-7 cm): la corolla è gialla ed è costituita da 5 petali; i fiori sono sia maschili che femminili, e si trovano nella medesima pianta.
La pianta della zucca si adatta ad ogni tipo di terreno. Predilige climi temperati caldi crescendo facilmente ad una temperatura compresa tra i 18 ed i 24°C.

Le zucche possono essere classificate in questi grandi gruppi:

1. Cucurbita maxima
2. Cucurbita moschata
3. Cucurbita melanosperma: detta anche zucca spaghetti per la consistenza della sua polpa cotta, paragonabile a capelli d'angelo. È una pianta particolare, tipica dell'Asia dell'est, ed originaria del Messico.
4. Cucurbita pepo
5. Lagenaria: zucche ornamentali, anticamente sfruttate anche come contenitori da acqua o da vino.

La zucca è oriunda dell'America centrale: le sue origini sono antichissime ed in passato è stata una preziosa fonte alimentare per sfamare molti popoli.

La zucca si presta ad essere preparata in numerosissimi modi, dalla cottura in forno a quella in padella, dalla bollitura alla frittura, dalla preparazione di invitanti sughi per la pasta (e per il riso), a quella di dolci e torte tipiche della stagione fredda. Non viene utilizzata solamente la polpa: non è raro, infatti, che anche i semi, dopo esser stati opportunamente essiccati e salati, vengano degustati anche come semplice snack.

In Italia il periodo di raccolta va da settembre a tutto novembre.
E’ comune in moltissime culture diverse.

Ma se le zucche sono ampiamente coltivate per il cibo, sono anche coltivate per scopi estetici e ricreativi.

La torta di zucca, ad esempio, è una parte tradizionale dei pasti del Ringraziamento in Nord America, e le zucche sono spesso scolpite come lanterne per le decorazioni intorno ad Halloween, sebbene la purea di zucca e i ripieni di torta di zucca sono solitamente realizzati in commercio con varietà di zucca invernale diverse da quelle utilizzate per le lanterne.

La coltivazione della zucca non era solo a scopo alimentare, infatti gli antichi romani una volta svuotata la zucca della polpa e fatta essiccare, la utilizzavano come contenitore per il sale, latte o cereali o addirittura né ricavavano piatti, ciotole, cucchiai e né ricavarono persino uno strumento musicale, le maracas sudamericane.

La Lagenaria Vulgaris, infatti, la classica zucca ‘vuota’ a forma di bottiglia a 2 globi, viene chiamata comunemente ‘bottiglia del pellegrino’ perchè accompagnava il Pecten Jacobeus, cioè la capasanta, sul bastone del pellegrino che si recava a Santiago de Compostela, lungo il cammino la cui tradizione è attestata almeno a partire dalla metà del IX sec.

Originaria del Nord America (Messico nord-orientale e Stati Uniti meridionali), la zucca è una delle piante domestiche più antiche, essendo stata utilizzata già dal 7.000 al 5.500 a.C. Nel Vecchio Mondo era presente la zucca del genere Lagenaria e la specie Lagenaria siceraria fu utilizzata già dagli egizi e dai greci.

Alcuni ritengono che la terra di origine della zucca vada ricercata nell’Asia sud-orientale, da dove alcune specie sarebbero arrivate fino al bacino del Mediterraneo attraverso scambi commerciali con la Persia.

Forse con i navigatori fenici quando approdavano alle foci dei fiumi italici ,ma i primi in assoluto non si sa se fossero gli Egizi, gli Etruschi, i Romani, gli Arabi o i Greci.

Si hanno notizie di semi di zucche (del genere Lagenaria) ritrovati in luoghi dell’Africa tropicale, a sud dell’Equatore, datati a quasi 10.000 anni fa, il che fa propendere per una origine locale di almeno una parte delle specie di zucca.

Gli stessi semi sembra compaiano anche nelle tombe egizie a partire dal 3500 a.C. circa.

Invece la zucca del genere Cucurbita è stata importata in Europa nel XVI secolo dai coloni spagnoli dall'America, dove era già coltivata.

Le zucche del genere “cucurbita”, ( che sono quelle più buone e diffuse), vennero introdotte in Europa nel XVI sec. con la scoperta dell’America.

Quando Cristoforo Colombo portò in Italia diverse varietà di zucca; né arrivano varietà più disparate e di tutti i tipi: bislunga o rotonda, grande o piccola, verde, gialla, striata, rossa. Ma vennero ritenute un cibo della bassa plebe, infatti inizialmente fu usata per sfamare il popolo contadino, che col passare del tempo imparò a ricavarne ricette prelibate.

Durante l’epoca coloniale, in Italia si produsse anche un’apprezzatissima birra artigianale, ottenuta dalla polpa e dai semi fermentati.

Nella tradizione contadina era uso tenere in casa una zucca come soprammobile, quale auspicio di felicità ed abbondanza.

La notte del 31 ottobre era considerata magica nelle nostre campagne, specie al Nord: la tradizione voleva che le anime dei morti tornassero tra i vivi per visitare parenti e amici.

Per celebrare questo «miracolo» i bambini usavano intagliare le zucche per creare dei volti spaventosi al cui interno veniva posta una candela: queste erano, appunto, le lumère. Erano collocate lungo le strade, in luoghi bui per scacciare la tenebra dai villaggi e dai paesi che diventano sempre più tristi e pericolosi a causa del buio della notte.

I falò, le lanterne e i campanelli: indicano la presenza di persone amiche anche nel buio della notte.
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La zucca e il pero di Ludovico Ariosto

Ci fu una zucca che in pochi giorni
crebbe tanto in altezza che coprì
i rami più alti del suo vicino, un pero.
Una mattina, svegliatosi da un lungo sonno,
il pero aprì gli occhi e vide
i nuovi frutti che gli pendevano sul capo.
Le disse: - Chi sei? Come sei salita
fin quassù? Dov'eri prima, quando io,
stanco, mi sono addormentato?
Essa gli disse il nome e gli mostrò il punto
giù in basso dove era stata piantata: - Fin qui -
disse - in tre mesi son giunta, accelerando il passo.
Ed io a fatica arrivai a questa altezza
dopo trent'anni - soggiunse il pero - lottando
con tutti i venti, il caldo e il gelo.
Ma tu, che in un momento arrivi in cielo,
sii certa che tanto in fretta, così com'è
cresciuto, verrà giù il tuo stelo.



Fonti:
www.my-personaltrainer.it/benessere/zucca.html
www.bcc-lavoce.it/2023/10/la-festa-popolare-delle-lumere
www.sardegnalive.net/news/speciali/386028/e-tempo-di-zucche-
it.wikipedia.org/wiki/Zucca#Storia
legnaia.it/la-zucca-storia-folklore-e-proprieta/
www.storieparallele.it/zucca/
www.vittoriaincucina.it/la-zucca/
www.vitaincampagna.it/redazione/la-notte-del-31-ottobre


(foto Anna Zacchetti)
Anna Zacchetti

 
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