La maggiorana (Origanum Majorana) è un’erba aromatica. E’ nativa del nord-Africa e del Medio Oriente.
È alta 30-40 cm dal fusto eretto, legnoso alla base ed erbaceo nella parte superiore. I getti erbacei lignificano solo nella porzione basale; dopo la produzione dei frutti, i rametti si seccano e lasciano piccole e rade foglioline.
Ha radici fascicolate e sottili, e presenta un fusto pubescente, quadrangolare, talvolta ramificato. Le foglie della maggiorana sono color verde-grigiastro, ovali, disposte in maniera opposta, lunghe al massimo 3,5cm e larghe 3,0cm. I fiori invece, che sbocciano con le alte temperature, sono organizzati in strutture di forma tondeggiante, più piccole delle foglie, che fioriscono nei mesi di luglio e di agosto; i semi sono minuti, lisci, sferici e di color marrone.
La maggiorana appartiene alla stessa famiglia dell’origano (Labiate). È diffusa allo stato spontaneo nell’Asia Centrale, nell’Africa settentrionale (Turchia ed Egitto) e in Arabia.
Non è facile trovarla allo stato selvatico nella nostra flora. È però largamente coltivata in Francia, Germania e Spagna.
Il nome “majorana” ha un’origine incerta e si pensa che potrebbe risalire alla parola latina “amaracus” o dalla parola greca “amàracos” il cui significato sarebbe “avente odore”.
In Italia si trova in Liguria, dove viene chiamata anche “erba persa” per evidenziare il rischio che possa scomparire se si inselvatichisce.
Appartenente alla famiglia delle Lamiaceae e al genere Origanum.
La maggiorana e l’origano appartengono alla stessa famiglia e genere e hanno un gusto simile, tuttavia, sia il sapore della maggiorana che il suo odore è più delicato rispetto all’origano che, al contrario, ha delle caratteristiche organolettiche più intense.
Ama i terreni ben drenati, il caldo e l’esposizione in pieno sole. Deve essere irrigata con moderazione, evitando i ristagni idrici. Predilige terreni incolti e i bordi delle strade, con substrato calcareo e siliceo con pH neutro. Per le sue caratteristiche, può crescere fino a circa 2000 metri s.l.m.
E’ una pianta abbastanza comune in tutto il territorio nazionale, ma in quantità inferiori rispetto a: Francia, Egitto, Grecia, Ungheria, USA ed in genere rispetto ai paesi circostanti il bacino del Mediterraneo.
Tende a germinare con temperature intorno ai 12-15°C ma raggiunge la massima attività biologica a 20-25°C. Non richiede grosse quantità d'acqua ma, soprattutto dopo la semina o il trapianto, nemmeno la totale aridità.
Le varietà di maggiorana più commercializzate sono la Uszodi ungherese (per la produzione di fiori), Francia ungherese (per la produzione di foglie), la Marcelka ceca e la Mirasch polacca.
Le foglie e le cime vengono raccolte in estate e utilizzate sia essicate che fresche. L’essiccazione ne rende l’aroma più intenso.
L'aroma della maggiorana è fresco, penetrante e leggermente canforato.
In cucina deve essere aggiunta a crudo, perché la cottura ne riduce notevolmente l’aroma. Si accompagna bene alle carni, al pesce e alle verdure; ma è anche ottima nelle insalate miste, nelle marinate e nelle salse.
Da luglio a settembre si raccolgono le sommità fiorite e le foglie delle piante di Maggiorana recidendo i rametti a 10-15 cm dalla terra, evitando la porzione basale più legnosa.
Nella mitologia greca fu Afrodite a coltivare personalmente la maggiorana e a sceglierne la fragranza. Quindi le giovani ragazze greche, visto che questa pianta era coltivata dalla Dea dell’amore, mettevano un rametto di maggiorana sotto il cuscino, per essere visitate nel sonno dal volto del loro amato.
Nel Medioevo venivano attribuiti poteri magici alla maggiorana : si pensava infatti che le sue foglie impedissero al latte di inacidire.
Le radici, che rimangono in superficie e possono quindi essere divelte facilmente evocando l'emblema dell'Uomo contemplativo che, radicato alla terra soltanto per quel poco che gli è necessario, è volto soprattutto al cielo.
Questa pianta dagli antichi naturalisti – da Dioscoride a Plinio, dallo Pseudo Apuleio al Durante, che mescolavano disinvoltamente qualità reali e fantastiche - ispirò il simbolo della Bontà e del Conforto, quest'ultimo adottato nel vocabolario ottocentesco dei fiori dove simboleggia anche i Piaceri campestri.
Catullo:
Tu che dal tuo monte Elicona
conduci airuomo la rapita vergine,
cingi le tempie dei fiori
di soave maggiorana odorosa,
e preso il flammeo vieni
qui lieto con candido piede
nel sandalo color di rosa.
Fonti:
www.cure-naturali.it/enciclopedia-naturale/
www.ortomio.it/piante-ed-erbe-aromatiche/maggiorana
www.erbecedario.it/it/maggiorana
limperodelsole.it/blog/maggiorana-b16.html
(foto Anna Zacchetti)