settembre 2024
IL TASSO DI RISCALDAMENTO GLOBALE CAUSATO DALL'UOMO E' AL MASSIMO STORICO
Il riscaldamento globale causato dall’uomo sta avanzando di 0,26 °C per decennio – il tasso più alto mai registrato, secondo una nuova ricerca condotta da un gruppo internazionale formato da oltre 50 autorevoli scienziati, tra cui la ricercatrice CMCC Anna Pirani.
Il secondo rapporto annuale “Indicators of Global Climate Change” (Indicatori del Cambiamento Climatico Globale) rivela che il riscaldamento indotto dall’uomo è salito a 1,19 °C nel decennio passato (2014-2023), un aumento rispetto agli 1,14 °C osservati nel periodo 2013-2022 (come indicato nel rapporto dell’anno scorso).
Considerando l’anno 2023 separatamente, il riscaldamento causato dall’attività umana ha raggiunto 1,3 °C. Questo dato è inferiore alla quantità totale di riscaldamento che abbiamo sperimentato nel 2023 (1,43 °C), indicando che anche la variabilità climatica naturale, in particolare El Niño, ha giocato un ruolo nelle temperature record del 2023.
L’analisi mostra anche che il bilancio di carbonio rimanente – una stima della quantità di anidride carbonica che può ancora essere emessa in atmosfera prima di superare il limite di 1,5 °C di riscaldamento globale – è di circa 200 gigatonnellate (miliardi di tonnellate), che corrispondono a circa cinque anni di emissioni attuali.
Nel 2020, il Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC) ha calcolato che il bilancio di carbonio rimanente per arrivare a 1,5 °C era compreso tra le 300-900 gigatonnellate di anidride carbonica (CO2), con una stima centrale di 500.
Da allora, le emissioni di anidride carbonica e il riscaldamento globale sono continuati. All’inizio del 2024, il bilancio di carbonio rimanente per arrivare alla soglia di 1,5 °C era di 100-450 gigatonnellate, con una stima centrale di 200.
“Le emissioni umane di gas serra hanno continuato a riscaldare la superficie terrestre a un ritmo senza precedenti nell’ultimo decennio”, ha detto Pirani. “Sappiamo che con ogni incremento di riscaldamento aumentano la frequenza e l’intensità degli eventi estremi.
Nel 2023 l’Europa ha sperimentato ondate di calore estreme, grandi incendi, inondazioni e siccità.
Il rischio climatico sta diventando sempre più complesso e difficile da gestire in tutta Europa.”
Il Progetto “Indicators of Global Climate Change” è coordinato dal Professor Piers Forster, Direttore del Priestley Centre for Climate Futures presso l’Università di Leeds.
“La nostra analisi mostra che il livello di riscaldamento globale causato dall’azione umana ha continuato ad aumentare nell’ultimo anno, anche se l’azione climatica ha rallentato l’aumento delle emissioni di gas serra,” ha dichiarato Forster.
Le temperature globali stanno ancora andando nella direzione sbagliata e più velocemente che mai.
“L’analisi è progettata per monitorare le tendenze a lungo termine causate dalle attività umane.
Le temperature osservate sono il prodotto di questa tendenza a lungo termine modulata da variazioni naturali a breve termine.
L’anno scorso, quando i record di temperatura osservati sono stati battuti, questi fattori naturali stavano temporaneamente aggiungendo circa il 10% al riscaldamento a lungo termine.”
L’annuncio lancia un avvertimento mentre esperti del clima si incontrano a Bonn per preparare il terreno per la conferenza sul clima COP29, che si terrà a novembre a Baku, in Azerbaigian.
La fonte autorevole di informazioni scientifiche sullo stato del clima è il Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (Intergovernmental Panel on Climate Change, IPCC) delle Nazioni Unite, ma poiché il prossimo rapporto di valutazione non sarà pubblicato prima della fine del 2027 o inizio del 2028, ciò crea un “vuoto informativo”, in particolar modo dal momento che gli indicatori climatici stanno cambiando rapidamente.
Il nuovo rapporto sugli indicatori climatici è accompagnato da una piattaforma open data, open science – la dashboard degli Indicators of Global Climate Change del Climate Change Tracker che fornisce un facile accesso a informazioni aggiornate sui principali indicatori climatici.
L’ultimo rapporto sugli Indicators, pubblicato da oltre 50 scienziati nella rivista Earth System Science Data, fornisce anche nuove informazioni sugli effetti della riduzione delle emissioni di zolfo prodotte dall’industria globale della navigazione.
Riflettendo direttamente la luce solare nello spazio e contribuendo a formare nuvole come una maggiore capacità riflettente, lo zolfo ha un effetto di raffreddamento sul clima, ma le riduzioni in corso di queste emissioni hanno diminuito tale effetto.
Anche se ciò è stato compensato l’anno scorso dalle emissioni di aerosol degli incendi canadesi, il report afferma che la tendenza a lungo termine indica comunque che la quantità di raffreddamento che possiamo aspettarci dalle emissioni di aerosol continua a diminuire.
Altri risultati chiave:
- Il riscaldamento indotto dall’uomo è salito a 1,19 °C nel decennio passato (2014-2023) – un aumento rispetto agli 1,14 °C osservati nel periodo 2013-2022 (indicato nel rapporto dell’anno scorso)
- Il riscaldamento indotto dall’uomo è aumentato a un tasso senza precedenti nel record strumentale: il tasso decennale dell’aumento di temperatura ha raggiunto il valore di circa 0,26 °C per decennio nel periodo 2014-2023.
- Questo alto tasso di riscaldamento è causato da una combinazione di emissioni di gas serra costantemente elevate, equivalenti a 53 miliardi di tonnellate di CO2 all’anno, e continui miglioramenti nella qualità dell’aria, che stanno riducendo la forza di raffreddamento causato dall’uomo delle particelle nell’atmosfera.
- Alti livelli di emissioni di gas serra stanno anche influenzando il bilancio energetico della Terra: boe oceaniche e satelliti stanno monitorando flussi di calore senza precedenti negli oceani, nelle calotte glaciali, nei suoli e nell’atmosfera.
Questo flusso di calore è superiore del 50% rispetto alla sua media a lungo termine.
Il Professor Forster ha aggiunto: “Le emissioni da combustibili fossili rappresentano circa il 70% di tutte le emissioni di gas serra e sono chiaramente il principale motore del cambiamento climatico, ma anche altre fonti di inquinamento derivante da produzione di cemento, agricoltura e deforestazione, e le riduzioni del livello delle emissioni di zolfo stanno contribuendo al riscaldamento.
Ridurre rapidamente le emissioni di gas serra verso il net zero limiterà il livello di riscaldamento globale che sperimenteremo.
Allo stesso tempo, dobbiamo costruire società più resilienti.
La devastazione causata da incendi, siccità, inondazioni e ondate di calore che il mondo ha visto nel 2023 non deve diventare la nuova normalità.”
La speranza è che il rapporto giocherà un ruolo importante nell’informare i nuovi Nationally Determined Contributions, NDC (Contributi determinati a livello nazionale), i piani climatici aggiornati che ogni paese del mondo ha promesso di presentare alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) entro il 2025 per ridurre le emissioni e adattarsi agli impatti climatici
Fonti:
comunicato stampa originale Priestley Centre for Climate Futures
Fondazione Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici
Comunicato stampa Fondazione CMCC 2024-06-05
Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
Comunicato stampa Fondazione CMCC