dicembre 2023
TURBINE EOLICHE DI NUOVA CONCEZIONE
Ci siamo abituati a vedere in molte regioni italiane turbine eoliche, situate sui versanti di colline interessate da una forte ventilazione.

Si tratta per lo più di grandi realizzazioni, alte alcune decine di metri e con solide basi in cemento, dal costo realizzativo elevato e che modificano in maniera significativa lo skyline precedente.

Ma una startup americana, la Airloom Energy, ha progettato e realizzato alcuni prototipi di impianti, totalmente diversi dagli attuali, che impiegano molto meno materiale realizzativo e sono molto meno invasivi di quelli di nostra conoscenza.

La startup ha poi avuto di recente un significativo finanziamento (quattro milioni di dollari) da parte del gruppo Breakthrough, che fa capo a Bill Gates, impegnato a sostenere tecnologie energetiche di nuova generazione.

Una serie di pali, alti non più di venti metri, sostengono un binario, sospeso da terra, di forma ovale sul quale sono fissate pale di altezza massima dieci metri.

Il vento spinge tali pale rotanti , che vengono trascinate lungo il binario generando energia cinetica che viene condotta a generatori elettrici, producendo, nel prototipo realizzato, 2,5 MW, ma facilmente si potrebbe arrivare a 50Kw.
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Airloom sostiene che a parità di energia prodotta il costo realizzativo si abbatterebbe del 90% nei confronti delle attuali turbine verticali.

Il costo livellato dell'energia (LCOE), per un generatore, tenendo conto anche dei costi finanziari e della durata dell’impianto, è solo un terzo di quello delle turbine convenzionali, intorno a 1,3 centesimi di dollaro per chilowattora.

Va però ricordato che si sono sollevate alcune voci critiche, come quella di Simone Togni, presidente della ANEV, associazione energia del vento, che in una intervista a ”QualEnergia” segnala alcune criticità derivanti dal posizionamento troppo vicino al terreno ove le turbolenze potrebbero essere significative penalizzandone il rendimento, inoltre Airloom “non sembra avere un orizzonte temporale interessante per obiettivi al 2030, ma da qui a 15 anni potrebbe contribuire”.



Fonti:
airloomenergy,
QualeEnergia,
rinnovabili.it

Sergio Saladini

 
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