A San Giuliano Milanese un'associazione ambientalista di volontariato
ricerca volontari per le proprie attività
L'associazione per i Vivai ProNatura, parte della Federazione Nazionale
ProNatura, ha per scopo la tutela della flora autoctona della regione
Lombardia e non ha fini di lucro.
La direzione e le sue attività (Associazione per i Vivai ProNatura,
via Rocca Brivio 2, San Giuliano Milanese, tel. E fax 02/9839022, vivnatur@box.tin.it;
www.vivaipronatura.it) vengono
svolte da volontari che non ricevono alcun compenso, vi collaborano obiettori
di coscienza e, nel periodo primaverile, operai agricoli che vengono scelti
tra le persone che hanno partecipato ai progetti di formazione lavoro
dell'Associazione. Oppure vengono condotte con l'ausilio di persone che
attraversano particolari momenti di disagio sociale , come i detenuti,
o, infine, utilizzando cooperative e associazioni di persone disabili.
Si è convinti che, per i costi e il grado di know how, le attività
di ProNatura possano essere condotte soltanto da un'organizzazione no
profit, oppure, da un ente pubblico con adeguati finanziamenti e non da
un'azienda che opera sul libero mercato poichè l'associazione di
volontari è considerata, infatti, la sola forma di gestione che
consenta l'impegno nella politica ambientale e il mantenimento di costosi
metodi scientifici.
L'Associazione persegue i suoi scopi di tutela della biodiversità
della flora selvatica attraverso molteplici attività, che vanno
dalla produzione di piantine autoctone di origine locale al recupero di
aree degradate, dalla diffusione delle conoscenze attinenti al patrimonio
vegetale ad iniziative nel settore della solidarietà sociale.
Lo scopo principale è la difesa della biodiversità vegetale
minacciata non solo dalla distruzione degli ambienti naturali ma anche
dall'introduzione nell'ambiente di piante inadatte e, in quest'ottica,
sono riprodotte le specie proprie della flora autoctona negli ecotipi
lombardi. Impresa opportuna anche per il restauro ambientale della Lombardia.
ProNatura, su indicazione della Società Botanica Italiana, fornisce
a parchi, comuni e privati cittadini migliaia di piante autoctone prodotte
da semi prelevati negli ambienti naturali della Lombardia. Le specie riprodotte
in quindici anni di attività sono 105. Il numero delle piante riprodotte
e impiantate è notevole, se si pensa che, a Pozzo d'Adda dove fu
realizzato nel 1989 il primo vivaio, in soli cinque anni di attività
ben centomila alberi e cespugli dal giusto corredo genetico andarono ad
affiancarsi alle popolazioni spontanee della regione nei parchi e nelle
riserve naturali lombarde.
Lo scopo di difendere e conservare l'ecoflora della Lombardia, non si
basa soltanto sull'assunto di evitare la moda dei rimboschimenti fatti
con pini marittimi, piante esotiche e alberi del tutto estranei alla flora
della pianura padana ma anche su quanto sostiene Carlo Ferrari, botanico
dell'università di Pavia, e cioè che "le diverse popolazioni
di una stessa specie non sono tutte uguali e la variabilità di
molti caratteri ha una base genetica. Una corretta politica di conservazione
deve quindi basarsi, tutte le volte che ciò è possibile,
sulla conservazione della variabilità genetica infraspecifica.
Il primo livello di diversificazione genetica è quello degli ecotipi,
particolarmente evidenti nelle specie vegetali ad ampia od amplissima
distribuzione geografica. Se per qualsiasi ragione commerciale, si raccoglie
il seme o si raccolgono plantule di pino Silvestre in Svezia e si trasporta
questo materiale sull'appennino settentrionale o soltanto sulle alpi,
si potranno notare forti difficoltà di adattamento al clima o al
suolo, o ad entrambi i fattori
" Inoltre, "la presenza
di ecotipi non indigeni darà contemporaneamente luogo a fenomeni
di incrocio con gli ecotipi locali, generando in massa nuovi genomi e
nuovi individui, spesso del tutto inadatti al clima ed ai suoli locali
".
Oltre all'attività vivaistica l'associazione si dedica anche all'educazione
ambientale attraverso corsi di botanica applicata al vivaismo, alla progettazione
del verde, al ripristino ambientale. Una attività che viene promossa
nel campo dell'educazione ambientale è la promozione di orti botanici
scolastici o di quartiere per fare familiarizzare con i nomi delle piante
sia i ragazzi sia gli aduti interessati, anche perché la Lombardia,
con soli due ettari e mezzo di territorio occupati da orti botanici in
pianura, detiene il primato negativo in Europa.
Gli obiettivi per il futuro sono molteplici.
Vi sarebbe infatti il desiderio di sviluppare una attività di consulenza
a favore dei botanici e naturalisti che intendono fare valere la loro
competenza a favore di leggi e di azioni che salvaguardino la biodiversità.
Vivai ProNatura da diversi anni si sforza di promuovere la creazione di
un Orto botanico nell'area milanese, mettendo a disposizione gratuitamente
migliaia di piante di sua produzione appartenenti a oltre un migliaio
di specie. E, più precisamente, di un Giardino botanico che abbia
tutte le caratteristiche formali e di fruibilità di un giardino,
ma con un qualcosa in più costituito dalla capacità di fornire
informazioni sulla natura in Lombardia. Migliaia di alberi e di cespugli
di quattro o cinque anni di età e appartenenti a cento specie messi
a dimora con la loro scheda esplicativa potrebbero costituire un utile
strumento sia per imparare a riconoscere le piante lombarde sia per insegnare
la fito-sociologia. E potrebbe inoltre essere un piccolo modello di natura
accessibile per chi non è sempre in grado di fruire dell'originale,
come i soggetti non completamente abili.
L'attività di ProNatura ha visto anche la realizzazione di un
progetto ad alta valenza sociale che coinvolge un gruppo di detenute nella
conduzione di una serra-laboratorio all'interno del penitenziario di San
Vittore a Milano.
A tale riguardo l'Associazione, considerando che a giugno è stata
firmato dai ministri dell'Ambiente e della Giustizia un protocollo d'intesa
sull'ambiente per coinvolgere i detenuti nella difesa del territorio al
fine di favorire il loro recupero sociale, ha richiesto agli stessi che
i progetti presentati fin dall'anno 2000 trovino accoglienza dagli Istituti
penitenziari e dalle Istituzioni pubbliche deputate alla tutela ambientale.
Ciò renderebbe possibile l'avvio di un'attività coordinata
fra gruppi di detenuti, operanti all'interno delle mura di Sen Vittore
e a Cremona e, nel vivaio dell'associazione col beneficio del lavoro esterno
e borsa-lavoro del Comune di Milano - tesa alla propagazione, coltivazione
ed eventuale inserimento in natura di piante autoctone e alla conservazione
ex situ di specie in rarefazione per le esigenze delle Aree protette,
in rapporto sinergico con il sistema regionale costituito dal Centro regionale
Tutela Flora autoctona, dall'Ente regionale di Sviluppo agricolo- forestale,
dalle Università e dagli Orti botanici.