novembre 2016
ANIMALI SELVATICI E INSELVATICHITI IN ITALIA ( Parte 2)
CANI
I cani inselvatichiti sono noti come feral dog.
Quando parliamo di cani randagi o inselvatichiti, dobbiamo fare una distinzione importante, tra randagi ma di derivazione padronale, cani da lavoro e cani da guardiania.
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Vi sono cani che vivono in libertà, talvolta vivono ai margini di insediamenti umani , non appartengono più a nessuno, spesso si aggregano in piccoli branchi, ma mantengono un certo rapporto di dipendenza dall'uomo, perché si tratta di animali che sono stati abbandonati in un certo periodo della vita in cattività.
I loro discendenti in genere si inselvatichiscono perdendo ogni memoria del precedente stato e quindi non vedono più l’uomo come amico, come tutti i selvatici.

La selezione naturale fa sì che sopravvivano i più forti e feroci.
Solo i lupi i sono loro maggiori antagonisti occupando la stessa posizione nella catena alimentare (per esempio nel Parco del Gran Sasso sono i cinghiali le prede di ambedue).
Nelle zone rurali scarsamente popolate del centro e del sud Italia, tra le montagne dell'Appennino, secondo una recente stima sono circa 80.000 i cani selvatici ai quali si contrappongono solo alcune centinaia di lupi.

I cani abbandonati di seconda e terza generazione non temono l'uomo e possono essere aggressivi.
Cane e lupo appartengono alla stessa specie e possono perciò accoppiarsi (cane femmina, lupo maschio) e dare vita a specie diverse da quelle dei genitori.

In questo caso si parla di cani ibridi e dal punto di vista della conservazione del lupo, rappresentano un fenomeno gravissimo.
Il futuro del lupo è in pericolo in quanto pur più aggressivo e spietato, negli scontri diretti prevalgono spesso i cani inselvatichiti a causa del loro maggiore numero; ma la più grossa minaccia è quella genetica, gli ibridi che, come già detto, possono assorbire i geni del lupo condannando i “veri lupi” alla marginalità.
Di questo fenomeno se ne è accorta anche la malavita e molte sono le operazioni condotte dal Corpo forestale dello Stato in allevamenti clandestini dove, a fini commerciali, si ibridavano lupi selvatici e cani lupo di specie Cecoslovacca.

Tra i cani abbandonati o fuggiti all'uomo una categoria a parte è costituita dai cani da lavoro, in genere guardiani di greggi, o da cani da difesa e guardiania, i quali forti della loro esperienza diventano abili cacciatori e combattenti, attaccando persino escursionisti che percorrono boschi e valli, specie se la persona che incontrano mostri di avere paura. Per quanto riguarda gli esemplari inselvatichiti partiamo dagli animali che vivono nelle case degli Italiani, secondo alcune recenti stime è pari a 59 milioni tra cani, gatti, pesci, roditori e uccellini.
In Italia ci sono circa 7 milioni di cani che vivono in casa, le regioni che ne ospitano di più sono il Piemonte, il Lazio, la Lombardia e L’Emilia Romagna.
Non tutti i cani restano stabilmente in famiglia: in Italia si stima che ogni anno vengano abbandonati o scappino 50 mila cani che vanno a incrementare il numero di randagi e degli inselvatichiti.

(segue)

Fonti:
wikipedia
cani.it
focus.it
corpoforestale.it
espresso.repubblica.it
Sergio Saladini

 
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